Raimondo, a Terni il bomberino su cui sperare

TORINO -Si chiama Antonio Raimondo, ha 19 anni, e nel desolante panorama delle punte giovani e italiane, è forse la speranza più promettente che abbiamo. Classe 2004, nato a Ravenna, passato dal vivaio del Cesena ma formatosi in quello del Bologna, da sabato scorso è il giovane attaccante italiano più da tenere d’occhio, dopo che ha segnato una bella doppietta, da vero bomber, nella vittoria della Ternana a Cosenza, primo successo degli umbri sotto la guida di Breda. In totale, per Raimondo, debuttante in B dopo esserci sbarcato dalla Primavera del Bologna, sono 4 reti, una in più del già promettente Nasti – proprietà Milan, in prestito al Bari – che ha un anno più di lui. Prima della doppietta al San Vito-Marulla, Raimondo non era stato molto fortunato, gli altri due gol erano arrivati nelle sconfitte contro Catanzaro e Como, però si vedeva che il ragazzo aveva stoffa e che meritava una maglia da titolare: già lo apprezzava Lucarelli, con Breda sta diventando un punto fermo delle Fere. Certo, giocare nella Ternana non dev’essere il massimo per una giovane punta che magari si esprimerebbe meglio in una squadra che non deve fare i conti con una classifica che scotta. Ma il successo di Cosenza, con la Ternana che in totale ha raccolto 5 punti in 3 gare sotto la guida di Breda, può schiudere, sia per i rossoverdi che per Raimondo, tutta un’altra stagione. Del resto, fra gli addetti ai lavori, il suo nome girava da un po’, da quando giocava per Under 18 e 19 azzurra (ora è nell’Under 20). “L’importante è vincere – ha raccontato Raimondo dopo il successo di Cosenza – non conta chi segna. Sono davvero felice di aver fatto due reti. E’ un punto di partenza perché sabato ci sarà un’altra finale (a Terni sbarcherà la Feralpisalò ultima, scontro diretto che non si può fallire, ndr). Devo ancora sbloccarmi in casa ma spero che arriverà presto il gol. Nel primo tempo non è stata una gara facile mentre nella ripresa siamo partiti subito forte andando in gol. Poi bravi nel reagire alla rete di Tutino e nel passare in vantaggio per due volte. Sicuramente siamo entrati in campo con più coraggio, provando a giocare e facendo del nostro meglio”. Già, il coraggio, caratteristica che non manca al giovane Raimondo che in campo dimostra una maturità ben superiore a quella dei suoi coetanei, basta vederlo come va a battagliare coi difensori centrali avversari, ben più esperti di lui ma ai quali spesso non paga dazio, anzi. Per quel che finora ha mostrato, Raimondo avrebbe tutti i mezzi per chiudere la stagione coi gol in doppia cifra, per un classe 2004 sarebbe un risultato notevole. E a quel punto, per il Bologna, il prossimo giugno, potrebbe esserci qualche imbarazzo nel trovargli poi una giusta collocazione, senza escludere di riprenderselo e dargli fiducia in A.

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